La seconda serata inizia con l’abito fiabesco della Stuzziker, accompagnata dal fido Baglioni lungo la scalinata. I due danno vita a un siparietto Walt Disney che mira a essere simpatico: ma la mira non è centrata. Claudiuccio si fa fare di tutto, ma lei mi pare la sorellastra dispettosa più che la principessa della fiaba, la Matrigna e non Biancaneve.
#menomalechefavinocè
Le Nuove Proposte mi sono piaciute. La canzone sul congiuntivo è l’adempimento di un sogno quotidiano. Le voci sono belle, gli arrangiamenti interessanti, le parole non banali. Insomma, non sembrano la solita cosa scontata.
E poi il Volo. Li ho visti stasera in zona Ariston, mentre sul balcone preparavano l’intervista con Vincenzo Mollica. È che io faccio di tutto per farmeli piacere, ma proprio loro si impegnano a essere acidelli. Poi sul palco, nulla da dire, voci migliorate (avete studiato, eh?!), coro lirico suggestivo. Il tributo a Endrigo semplicemente bello. Livello peconi MONE ON. Chapeau.
Capisco che mi piace la canzone di Diodato e Roy Paci quando reagisco bene all’annuncio della loro canzone. Le parole non mi entusiasmano ancora, ma cazzarola se aspetto il crescendo e “l’emozione prenderci in gola” quando parte el Roy!
Stasera seguo dalla sala stampa de noartri, quella meno vip, e devo dire che sull’ingresso di “Pippone” – così ribattezzato – Baudo è partita la ola, il coro, l'applauso. Perché Sanremo è Sanremo. E Pippo Baudo pare abbia inventato anche il Festival.
Gli Elii oggi sono venuti in sala stampa. A chi tra i giornalisti si ostinava a dire “quando vi scioglierete” loro hanno continuamente risposto “Veramente ci siamo già sciolti”. E niente, cari Elii, a me sta cosa dello scioglimento mi fa venire in mente i ghiacciai che si sciolgono, e si sa che è una cosa che non va bene, è contro natura. Non siate contro natura, arrunatevi di nuovo.
Poi viene Biagio Antonacci e dice che esistono ancora i citofoni. E niente, Biagiù, ti volevo dire che io e Marika la domenica sera ci vediamo per camminare rigorosamente a Torrione, smaltire il pranzo domenicale e parlare un poco oltre il telefonino. Se ti vuoi aggregare, domenica ore 21.30. A espositezza!
Il trio fantastico per me, una delle meraviglie di questo Sanremo. Pacifico pacifica quando canta, Bungaro non è bello ma diventa affascinante. E poi la Vanoni, che quando non canta è tra l’ironico e il rincoglionito in un modo assolutamente chic. La più elegante.
#menomalechefavinocè Azz se ci sta. Sensualità a “bev’run” durante la performance del bel Pier Francesco – mia sorella Ilaria, nota talent scout, lo dice da tempo.
Sting Sting Sting, il solo vederti mi emoziona. Epperò. Amerai pure l’Italia ma non ti si può sentire parlare un italiano incomprensibile che manco il siculo stretto a Bolzano. Eppure tieni casa in Toscana, patria della lingua del Bel Paese. Non ti si capisce e a tratti stoni pure. ‘nsomma, il ragazzo è bravo ma non si applica, potrebbe fare di più. Sta cosa dell’italianità a tutti i costi ha una venatura autarchica. Poi venne Shaggy e cantarono nella madre lingua inglese. E fu sera e fu mattina, il Signore vide la cosa e vide che era cosa buona e giusta.
Quando Baglioni va al pianoforte non ci sta niente da fare, è Cassazione!
Attenzione attenzione! Rivalutazione totale Decibel: azzò e che controcanto! Ieri non li avevo ascoltati come si deve, oggi ho assistito alla loro esibizione con un fan della prima ora e ho capito una cosa che si rivela più profonda di quanto questo post, effettivamente, non sia: non suonano perché “devono” piacere ma gli piace quello che suonano, quello che fanno.
E niente, il resto è stato una corsa continua tra varie cose da fare e non sono riuscita a vedere e annotare altro. Altro giro, altra corsa!
Stop.
Fine seconda serata.
#menomalechefavinocè
Le Nuove Proposte mi sono piaciute. La canzone sul congiuntivo è l’adempimento di un sogno quotidiano. Le voci sono belle, gli arrangiamenti interessanti, le parole non banali. Insomma, non sembrano la solita cosa scontata.
E poi il Volo. Li ho visti stasera in zona Ariston, mentre sul balcone preparavano l’intervista con Vincenzo Mollica. È che io faccio di tutto per farmeli piacere, ma proprio loro si impegnano a essere acidelli. Poi sul palco, nulla da dire, voci migliorate (avete studiato, eh?!), coro lirico suggestivo. Il tributo a Endrigo semplicemente bello. Livello peconi MONE ON. Chapeau.
Capisco che mi piace la canzone di Diodato e Roy Paci quando reagisco bene all’annuncio della loro canzone. Le parole non mi entusiasmano ancora, ma cazzarola se aspetto il crescendo e “l’emozione prenderci in gola” quando parte el Roy!
Stasera seguo dalla sala stampa de noartri, quella meno vip, e devo dire che sull’ingresso di “Pippone” – così ribattezzato – Baudo è partita la ola, il coro, l'applauso. Perché Sanremo è Sanremo. E Pippo Baudo pare abbia inventato anche il Festival.
Gli Elii oggi sono venuti in sala stampa. A chi tra i giornalisti si ostinava a dire “quando vi scioglierete” loro hanno continuamente risposto “Veramente ci siamo già sciolti”. E niente, cari Elii, a me sta cosa dello scioglimento mi fa venire in mente i ghiacciai che si sciolgono, e si sa che è una cosa che non va bene, è contro natura. Non siate contro natura, arrunatevi di nuovo.
Poi viene Biagio Antonacci e dice che esistono ancora i citofoni. E niente, Biagiù, ti volevo dire che io e Marika la domenica sera ci vediamo per camminare rigorosamente a Torrione, smaltire il pranzo domenicale e parlare un poco oltre il telefonino. Se ti vuoi aggregare, domenica ore 21.30. A espositezza!
Il trio fantastico per me, una delle meraviglie di questo Sanremo. Pacifico pacifica quando canta, Bungaro non è bello ma diventa affascinante. E poi la Vanoni, che quando non canta è tra l’ironico e il rincoglionito in un modo assolutamente chic. La più elegante.
#menomalechefavinocè Azz se ci sta. Sensualità a “bev’run” durante la performance del bel Pier Francesco – mia sorella Ilaria, nota talent scout, lo dice da tempo.
Sting Sting Sting, il solo vederti mi emoziona. Epperò. Amerai pure l’Italia ma non ti si può sentire parlare un italiano incomprensibile che manco il siculo stretto a Bolzano. Eppure tieni casa in Toscana, patria della lingua del Bel Paese. Non ti si capisce e a tratti stoni pure. ‘nsomma, il ragazzo è bravo ma non si applica, potrebbe fare di più. Sta cosa dell’italianità a tutti i costi ha una venatura autarchica. Poi venne Shaggy e cantarono nella madre lingua inglese. E fu sera e fu mattina, il Signore vide la cosa e vide che era cosa buona e giusta.
Quando Baglioni va al pianoforte non ci sta niente da fare, è Cassazione!
Attenzione attenzione! Rivalutazione totale Decibel: azzò e che controcanto! Ieri non li avevo ascoltati come si deve, oggi ho assistito alla loro esibizione con un fan della prima ora e ho capito una cosa che si rivela più profonda di quanto questo post, effettivamente, non sia: non suonano perché “devono” piacere ma gli piace quello che suonano, quello che fanno.
E niente, il resto è stato una corsa continua tra varie cose da fare e non sono riuscita a vedere e annotare altro. Altro giro, altra corsa!
Stop.
Fine seconda serata.
Nessun commento:
Posta un commento