Questa immagine semplice mi ha fatto tornare alla mente un cartone animato che si chiama “Piccoli fiocchi di neve” e che mi piaceva molto. Così questa mattina, nel silenzio di casa, mentre il pc iniziava a caricarsi e una nuova giornata di lavoro stava per partire, per trenta secondi mi sono messa con la faccia vicino al vetro della finestra a osservare quei piccoli fiocchi di neve, mentre il ricordo del profumo della colazione e di mamma in cucina faceva capolino nella memoria di me bambina.
venerdì 12 febbraio 2021
Piccoli fiocchi di neve
È stata una settimana impegnativa, della serie che meno male che c’è la Maratona Mentana o ci sarebbe da farsi capa e mura senza ammortizzatori. Mentre osservo il variopinto panorama italiano dall’oblò della multimedialità, a Strasburgo ci stiamo deliziando da un po’ di giorni con la seconda ondata di freddo, quello serio, quello che durante le notti in cui non riesco a dormire controllo meteo e gradi a intervalli regolari di pipì.
Che poi, abitando a un piano alto leggermente mansardato capita che la neve, una volta posatasi su tetto e finestre, ogni tanto si lasci romanticamente scivolare fino ad atterrare con un rumore sordo sul marciapiede. Stamattina, però, questo non è successo. Il tetto del palazzo di fronte si è chiazzato di bianco ma le mie finestre no. La neve si è posata come polline su vetro: i cristalli di neve si sono poggiati uno a uno, singolarmente, penso di non averli mai visti così.
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