martedì 23 febbraio 2021

Dimmi una foto #1

È iniziata per caso. Ero lì a girare tra i social, a fare uno dei pochi viaggi concessoci da circa un anno, a guardare tra foto larghe, particolari stretti, immagini sfocate, stati d’animo messi a fuoco, paesaggi di varia natura, e ho iniziato a pensare tra me e me “ah se l’avessi scattata io… ah, se fossi stata io lì”.

Perché un po’ la cosa è questa: andare. E, in questo, sapere di non poterlo fare o, forse, è meglio dire sapere di non doverlo fare. I confini non sono chiusi e, in fin dei conti, potrei fare il tampone (gratis, in Francia), prendere l’aereo e andare a Salerno, ma sinceramente non mi va. 

Il tramonto di Assunta
"Magari questa foto ti riempie i polmoni"
I motivi sono facilmente comprensibili, probabilmente non condivisibili, ma io questa storia della pandemia l’ho vissuta dal primo giorno e anche da prima (ho iniziato a seguire la situazione cinese a gennaio 2020) con una coscienza forte e con una certa radicalità nei confronti di scelte di prevenzione del peggio. Perché da italiana so bene che siamo storicamente il Paese del giorno dopo e, francamente, questa definizione mi sta stretta, sta stretta al mio modus essendi


Il mare di Natalia
In questo contesto pesante, perché dopo un anno la pesantezza è evidente, ho deciso di iniziare a guardare oltre e, in attesa che spazio e tempo coincidano, guardare a quei luoghi tanto desiderati. 
Ed è così che ho iniziato: rubando (con permesso) le foto dei miei amici sui social per ricondividere scatti di bellezza. 

In primis il mare, l’elemento che più mi manca di Salerno. E così via, fino a quando ho palesato questo atto di mariuolaggine (rubare, ndr): da quel momento ho iniziato a ricevere foto su foto e, con queste, messaggi e affetto e tanta di quella bellezza che mi si è alleggerito l’affanno e riempito il cuore. 

La buonanotte di mamma
Ho quindi deciso di condividere le foto che mi sono state inviate, un poco alla volta e in diversi post che pubblicherò nel corso dei giorni, affidando alle immagini le parole di chi mi ha pensato, di chi ha condiviso con me un momento o uno stato d’animo e, in alcuni casi, aggiungendo le parole che mi sono state scritte. Mi sono arrivate un po’ di foto da Salerno ma sarebbe bello ricevere foto da ogni dove, in Italia e non solo: di bellezza, nonostante tutto, è pieno il mondo. 


venerdì 12 febbraio 2021

Piccoli fiocchi di neve

È stata una settimana impegnativa, della serie che meno male che c’è la Maratona Mentana o ci sarebbe da farsi capa e mura senza ammortizzatori. Mentre osservo il variopinto panorama italiano dall’oblò della multimedialità, a Strasburgo ci stiamo deliziando da un po’ di giorni con la seconda ondata di freddo, quello serio, quello che durante le notti in cui non riesco a dormire controllo meteo e gradi a intervalli regolari di pipì. 

Che poi, abitando a un piano alto leggermente mansardato capita che la neve, una volta posatasi su tetto e finestre, ogni tanto si lasci romanticamente scivolare fino ad atterrare con un rumore sordo sul marciapiede. Stamattina, però, questo non è successo. Il tetto del palazzo di fronte si è chiazzato di bianco ma le mie finestre no. La neve si è posata come polline su vetro: i cristalli di neve si sono poggiati uno a uno, singolarmente, penso di non averli mai visti così. 

Questa immagine semplice mi ha fatto tornare alla mente un cartone animato che si chiama “Piccoli fiocchi di neve” e che mi piaceva molto. Così questa mattina, nel silenzio di casa, mentre il pc iniziava a caricarsi e una nuova giornata di lavoro stava per partire, per trenta secondi mi sono messa con la faccia vicino al vetro della finestra a osservare quei piccoli fiocchi di neve, mentre il ricordo del profumo della colazione e di mamma in cucina faceva capolino nella memoria di me bambina.



Mano nella mano

All’improvviso una mano afferra la mia nel tentativo di placare il panico e, mentre mi giro, vedo due occhi fermi e rassicuranti, dritti nei...