martedì 7 novembre 2017

In treno. Appunti di viaggio #2novembre

Un cadeau, un augurio #thanksto Antonella
21 mesi fa, oggi, caricavo musica sul mio tablet. Oggi, dopo un anno e nove mesi, per caso mi accorgo di questa concordanza di date, di questa cifra tonda che si compie e chiude. Mette un punto a un lungo periodo che 21 mesi fa ancora non sapevo precisamente a cosa mi avrebbe portato e oggi, guardandomi indietro, per nulla tornerei indietro. Un arco temporale abbastanza lungo che però, a ben vedere, racchiude più cose di quelle che avrebbe potuto contenere. Un tempo in cui ho fatto, vissuto, affrontato tante tantissime troppe cose.
Una fiacca stanchezza si sta facendo ora spazio, con quel leggero mal di testa che avanza sopra l'arcata delle sopracciglia, fin sulle palpebre, per giungere alla tempie e lì dimorare. Sono stanca di una stanchezza atavica, che pone le basi in un tempo anteriore al 2 febbraio 2016, ma questo non è ancora il tempo per sviscerare quella stanchezza.
Per ora mi preparo a questa piccola boccata di ossigeno, prima di tornare a respirare.

mercoledì 1 novembre 2017

Memories #3

...e chi lo dice che novembre sia mese mortifero? Spulciando tra le parole del passato emerge un post scritto qualche anno fa, un giorno di novembre in cui leggevo (per l'ennesima volta) una delle più belle scene mai scritte da penna intinta nell'intelletto umano.
La penna è datata 1813, l'intelletto femminile.
Parole che io vorrei sentirmi dire e che sono tratte da Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.

Elizabeth e Darcy
...
(Elizabeth) - "Quando è cominciato?" - domandò - "Posso ben capire che, una volta nato, il sentimento abbia preso facilmente piede: ma che cosa ti ha fatto innamorare, inizialmente?"
(Darcy) - "Non saprei dire l'ora, il luogo, lo sguardo o le parole che segnarono l'inizio: accadde tutto troppo tempo fa. Comunque, mi ci trovai nel mezzo prima di sapere come fosse... cominciato"
- "Alla mia bellezza, avevi ben presto saputo resistere e, quanto alle mie maniere, quanto al mio comportamento nei tuoi confronti, spesso confinava semmai nell'incivile: non ti ho mai rivolto la parola senza desiderare di darti un qualche dispiacere. Dimmi sinceramente, ora: mi ammiravi per la mia impertinenza?"
- "Per la vivacità della tua mente, senza dubbio"

Mano nella mano

All’improvviso una mano afferra la mia nel tentativo di placare il panico e, mentre mi giro, vedo due occhi fermi e rassicuranti, dritti nei...