domenica 8 settembre 2019

Domenica

Sarà che è domenica e che siamo sul filo del rasoio di una settimana che finisce e di una che inizia.
Sarà che ho messo il trapuntino delle mezze stagioni sul letto, quello che non mi fa sentire freddo ai piedi e che mi permette di dormire ancora col pantaloncino corto, se proprio ne sento l’esigenza, se proprio non ce la faccio ancora a capire che sta cambiando la stagione.
Sarà che fuori piove e dentro non lo so, ma qualcosa sta cambiando.
È nelle note di canzoni, tra le righe di parole che leggo, di testi che trascrivo, di cose dette in film e serie tv. È lì e si fa accostare piano piano, strusciando sul bordo della pelle come qualcosa quasi impercettibile, una piuma che ti sfiora e forse ti fa il solletico. 

Forse è nelle piante che ho trovato vive dopo due settimane di vita solitaria in casa, nel loro spirito di sopravvivenza da “piante del deserto” - come mi è stato detto da qualcuno prima di partire -, piante abituate all’aridità e a poca cura eppur capaci di sopravvivere, di vivere, di fiorire, di seccarsi e rifiorire.
Forse è nella loro forza e nella felpa che da qualche giorno indosso al risveglio per schermarmi dal freddo che sento, in gesti nuovi ma anche no. Forse è in parole autentiche arrivate da fonti inattese e da gocce di acqua sgorgate da più fonti.

Forse è nella malinconia della sera, nei ricordi che affiorano, nelle verità fasulle e nelle menzogne celate. Forse è in ciò che si credeva e che non era e in ciò che pur essendo non sembra più, perché il valore e i valori non sono merce di scambio da barattare a buon mercato.
Forse sarà che è saltata la diretta della partita di calcio e sono rimasta sola davanti a uno schermo improvvisamente scuro, vuoto di immagini e di senso.
Forse è l’ingranaggio di una routine saltata, interrotta, che lascia tempo in abbondanza.
Forse è stato o forse no, avrebbe potuto ma anche no, sarebbe ma non è.
Forse sarà, ma questo non lo so, non ancora. Forse lo dirà la nuova stagione.

Mano nella mano

All’improvviso una mano afferra la mia nel tentativo di placare il panico e, mentre mi giro, vedo due occhi fermi e rassicuranti, dritti nei...