In principio, è stata la voce di mia madre, intenta a parlare con le addette alla pulizia dei cassonetti condominiali che, per antichissima tradizione, prendono l'acqua del nostro condominio per lavare mezzo rione tranne il nostro secchione. Con qualche inesattezza nella citazione (e con tutto rispetto per mia madre!), la scena mi ha fatto venire in mente lo sketch della munnezza di Bellavista.
Ma la digressione tematica non finisce qui.
Il momento di massima felicità è stato quando mi sono affacciata alla finestra e ho visto gli spazzini all'opera*. Non avevo ancora fatto colazione e pensavo di trovarmi dinanzi a una proiezione del mio inconscio. E invece no. Era tutto vero. Lo zelo del post ferie si era materializzato e si era impadronito degli addetti alla manutenzione delle strade cittadine.
Poi mia madre, che nel frattempo aveva terminato la conversazione dal balcone, mi ha ricordato che oggi è il 26 agosto e che è tutto normale.
Nel 1982, in questo giorno, furono uccisi un agente di polizia e un caporale dell'esercito, in quello che da allora è il giorno che commemora la caduta delle vittime del terrorismo nel quartiere di Torrione, a Salerno. Un giorno di quelli in cui ricordi quello che avevi cucinato a pranzo, quello che stavi facendo, le parole che stavi dicendo nell'esatto istante in cui il commando sparò.
Mentre ricordavamo l'evento, due camion hanno addirittura raccolto le foglie e lavato la strada, facendo per ben due volte il giro dell'isolato.
Grande commozione alle 10.00 per la cerimonia.
Grande commozione alle 8.20 per la pulizia della strada.
*dicesi spazzini all'opera, essere umano dotato di soffiatore per foglie/munnezza associato ad altro essere umano dotato di scopa spazza foglie/munnezza che messi insieme spostano le foglie/munnezza da una parte all'altra della strada.